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La Moda ha bisogno di cambiare lenti e assumere quelle Psicologiche

La pandemia, anche nel mondo della moda e del lusso, ha lasciato ferite ma anche opportunità di cambiamento.

Se fin’ora gli obiettivi del sistema moda erano immagine e guadagni che la facevano da padrona, dai processi alle figure coinvolte, ora, complici anche le riflessioni a seguito della situazione di frustrazione ed impasse che stiamo vivendo, si richiede un cambio epocale.

Giorgio Armani parla di “ritorno all’essenziale”, “non si può pensare solo al profitto, la moda deve rallentare se vuole ripartire e tornare a essere umana” (articolo d.repubblica.it); Marco Bizzarri (CEO di Gucci) afferma “forse ci sarà più sobrietà come già avvenuto dopo altre crisi”.

Un cambio di lenti attraverso le quali si leggono i processi, dalla creazione del prodotto alla vendita; si legge l’immagine, intesa non più come qualcosa di distaccato, superficiale e prioritaria, ma come parte strettamente connessa a chi siamo, con la nostra psiche, per acquistare tutto il suo valore.

La moda ha bisogno di indossare lenti psicologiche a tuttotondo.

Dietro l’immagine c’è la persona, dietro i processi ci sono le persone, dietro la realizzazione di un prodotto ci sono le persone.

Le persone avvertono dei bisogni, provano emozioni e vissuti, hanno desideri, sviluppano identità e ruoli, mettono in atto comportamenti, pensano e hanno cognizioni: tutto ciò è psicologia. La moda si basa su questa scienza, che è intrinseca a processi, prodotti, mezzi. La moda non può più prescindere dalla psicologia perché la moda è psicologia.

Ora più che mai in tutto il sistema moda c’è bisogno di dare spazio e riconoscere il giusto valore agli aspetti psicologici.

È fondamentale capire e rispondere ai bisogni delle persone, quali i meccanismi di difesa, i comportamento, i loro vissuti per poter rispondere in modo più adeguato e coerente possibile.

È l’epoca di una presa di coscienza rispetto nuovi valori e bisogni delle persone e quindi dell’intero sistema moda. In quest’ottica è sempre più fondamentale la figura dello Psicologo della Moda, professionista esperto che sa leggere gli aspetti psicologici dell’individuo (sia esso cliente, manager, stilista o altra figura coinvolta) per aiutare il Brand ad incontrare la Persona nei suoi bisogni di espressione, comunicazione, identificazione ma anche appartenenza ai valori, del Brand e della società. E’ il momento di trasformare questo momento di crisi in opportunità e di tornare ai valori profondi e veri. Favorire la qualità più che la quantità, anche attraverso un ritorno alla produzione in Italia, in risposta ai valori della solidarietà e dell’appartenenza e per sollecitare la creatività di ognuno per soddisfare ugualmente i propri bisogni; come affermano anche Dolce e Gabbana “c’è un trend nuovo, un ritorno dell’attenzione per l’artigianalità” (articolo corriere.it). Promuovere i valori dell’autenticità (piuttosto che l’apparenza), dell’inclusione (piuttosto che l’esclusione del “diverso”) e dell’essenziale (piuttosto che il superficiale) per creare prodotti più in sintonia con ciò che sentiamo e con il nostro modo di essere e canale di espressione di questi.

Sostenere la dimensione spazio-temporale del qui e ora, rallentando i ritmi, definendo i confini, riconoscendo il giusto spazio e tempo ai processi e alla dinamiche maggiormente rispettosi dell’individuo.

Questo è quanto si sta già verificando concretamente in alcune realtà milanesi: sia la European School of Economics che il progetto di Elena Travaini stanno promuovendo questa nuova cultura della moda basata sui valori dell’autenticità, dell’inclusione e della sostenibilità.

Elena Travaini, ballerina e imprenditrice affetta da disabilità, con il suo progetto EYE CONTACT comunica coraggio e forza per affrontare giudizi e pregiudizi sulla disabilità in favore di un messaggio di inclusione del “diverso” (diverso da chi?) ma anche superare i propri limiti (a prescindere da cosa significhi “limite” per ognuno di noi). La sua determinazione è un esempio di come trasformare le debolezze in propri punti di forza per sentirsi realizzati, soddisfatti e felici nella propria vita a prescindere da fragilità e diversità che possono ostacolarci. Lo shooting di questo progetto sarà realizzato in collaborazione con DressYouCan, brand promotore dell’abito come mezzo al servizio della persona e non viceversa, e con Angela Bianchi, consulente d’immagine, titolare di VirgoImage, promotrice di una moda inclusiva e sostenibile.

In una società in cui la moda sta cambiando, anche la formazione in questo ambito mostra esigenze di rinnovamento abbracciando questi nuovi valori; nel concreto un esempio è l’European School of Economics, che attraverso corsi specifici ed attività rivolte agli studenti ha deciso di supportare il progetto EYE CONTACT di Elena Travaini ed ha inoltre aperto il nuovo Fashion and Luxury Culture Department volto a favorire conoscenze e competenze per promuovere un nuovo modo di fare strategia nei settori Moda e Lusso e che incontri e soddisfi le richieste del consumatore in termini di maggiore autenticità, inclusione e sostenibilità da parte delle aziende, incoraggiando una nuova cultura della moda.

Se riscontri difficoltà a fare il cambio dell’armadio o lo vivi con ansia e stress, se ti piacerebbe ordinarlo in modo da scegliere facilmente gli outfit che corrispondono a chi sei e cosa vuoi comunicare, se fatichi a separarti da alcuni capi che vorresti dare via, o a rinnovare il tuo guardaroba rispetto la tua nuova immagine, questo è il percorso che fa per te!