Insomma ognuno di noi non è perfetto e, anche per chi lo sembra, un piccolo difetto lo abbiamo tutti!
Ci capita di non accettare un neo di troppo, o una cicatrice, o i fianchi troppo larghi o stretti, o il seno troppo piccolo o grande, o le gambe troppo lunghe o corte, o qualsiasi altra parte o segno del proprio corpo, poiché reale e non di un avatar!
Ma è il difetto stesso a crearci disagio?
In realtà è la percezione di questo come tale ad influenzare il nostro vissuto (di accettazione o rifiuto rispetto le parti del nostro corpo) il quale orienta, di conseguenza, il comportamento.
Questa dinamica è alla base di ciò che accade a volte nella scelta sbagliata degli outfit: più vogliamo nascondere quello visto come un difetto e più inconsapevolmente lo evidenziamo, tendiamo a farci più caso e dirigiamo l’attenzione solo su questo.
Se, ad esempio, ho la sensazione che il mio seno sia troppo grande tenderò ad indossare una maglia larga per nasconderlo, con questa scelta tuttavia otterrò l’effetto opposto: la larghezza della maglia conferirà maggior volume al busto e dunque al seno. Lo stesso vale per i fianchi o per qualsiasi altra parte del corpo percepita come eccessiva.
Il vissuto di malessere che proviamo, rispetto quella zona, ci porta a porre maggiore attenzione alla zona stessa, in primis da parte nostra e, quindi, da parte dell’altro.
È l’effetto della legge della percezione selettiva: filtriamo le informazioni acquisite attraverso i canali sensoriali, selezionando e trattenendo solo quelle rilevanti e consone rispetto le proprie aspettative, il che implica tuttavia una conseguente modifica della lettura della realtà oggettiva, diventando dunque soggettiva. Posso percepire ad esempio un neo come un difetto, qualcun altro invece come un pregio che valorizza un volto o un corpo. Ad esempio pensiamo al neo vicino al labbro superiore della top model Cindy Crawford, dapprima criticata e poi imitata da molte donne arrivate a disegnarsene uno finto!
Quindi ciò ci suggerisce che è importante cambiare il modo di percepire l’immagine di noi e orientare l’attenzione sui punti di forza valorizzandoli per sentirci meglio, accettarci di più ed essere maggiormente soddisfatti di noi stessi.
Se focalizziamo l’attenzione sulle parti del nostro corpo che ci piacciono anche l’altro lo farà; se valorizzeremo questi, i “difetti” di conseguenza saranno messi in secondo piano sia dallo sguardo nostro che altrui. In questo senso è fondamentale cambiare lo zoom, imparando a conoscere i nostri punti di forza, prima come persone e poi trasformare questo cambiamento di visuale di se’ (più apprezzante) sugli abiti, che esprimo la nostra l’immagine, chi siamo e come ci sentiamo!
Se vuoi lavorare sul cambiamento della percezione di te stesso, imparando a scoprire e valorizzare i tuoi punti di forza, esprimerli attraverso abiti e accessori e sentirti più soddisfatto e adeguato sia con te stesso anche nelle tue relazioni personali e professionali, richiedi un percorso di coaching!